beethoven resound

Beethoven Resound vol. 1

Sinfonie n. 1 & 2

Orchester Wiener Akademie

Martin Haselböck

Alpha 470

Immaginate di poter riascoltare le nove Sinfonie di Beethoven nei luoghi dove furono eseguite per la prima volta a Vienna. Bello, vero?

L’idea forse può non sembrare così originale, ma pianificare una nuova integrale su strumenti originali partendo dal luogo è sicuramente qualcosa di diverso dal solito, che richiede pianificazione, volontà da parte dei produttori e probabilmente (ma questo lo immaginiamo noi), anche parecchi soldi. Che di questi tempi non abbondano certo nel mondo del disco.

Ecco allora il progetto “Beethoven Resound”, proposto dall’etichetta francese Alpha che da quando è entrata nella famiglia del gruppo Outhere ha completamente rinnovato il proprio catalogo, partendo da quanto di buono fatto negli anni passati.

Protagonista qui è l’Orchester Wiener Akademie (fondata alla metà degli anni ottanta) e diretta dallo specialista Martin Haselböck.

Quello che recensiamo qui è il primo volume, ma in commercio ne troviamo già 3.

È piuttosto evidente che questa nuova integrale è diversa da qualsiasi altra oggi disponibile sul mercato. Qui la filologia si spinge oltre, come forse non ha mai fatto prima con queste pagine Beethoveniane. Grazie al producer Stephan Reh, per ogni sala utilizzata è stata scelta una presa del suono differente, in grado così di valorizzare al massimo le diverse tipologie di quei luoghi ancora oggi esistenti, testimoni preziosi delle prime rappresentazioni sinfoniche su suolo viennese del compositore.

Così abbiamo la barocca Landhaussaal (dove è stato registrato questo primo volume), l’Eroica-Saal nel palazzo Lobkowitz (quello dei famosi quartetti op. 77), la sala della Vecchia Università, il Theater in der Josefstadt e la Redoutensaal, la sala più grande e voluminosa di tutte quelle utilizzate all’epoca da Beethoven.

E’ insomma un Beethove 2.0 potremmo dire oggi: la lettura filologica offerta da Haselböck non si discosta di molto dalle più recenti letture di queste partiture. Ormai la filologia con Beethoven ha fatto passi importanti e le integrali disponibili sul mercato sono molte. Dalla pionieristica di Hogwood per l’Oyseau-Lyre, all’integrale di Gardiner per Arckiv con l’Orchestre Revolutionnaire et Romantique, per proseguire con la bella integrale Live di Frans Brüggen con l’Orchestra del 18th secolo (e oggi disponibile in ben due integrali, quella famosa realizzata all’epoca per Philips e la più recente per la spagnola Glossa, sempre Live, Rotterdam 2011). E poi ci sono le edizioni per così dire “moderne”, quelle cioè dove la compagine orchestrale non adotta strumenti originali, ma dove l’approccio è sicuramente storicamente informato.

Insomma, la scelta oggi non manca di certo. Ma se volete qualcosa di nuovo e soprattutto se siete dotati di un impianto hi-fi degno di questo nome, in grado cioè di cogliere le varie sfumature sonore che ogni sala regala (la compagine orchestrale si adegua nel numero di strumentisti, di volta in volta, a seconda proprio dello spazio scelto), allora questa è sicuramente una bellissima integrale che a mio modo di vedere avrebbe forse meritato una versione video in Blu-Ray per meglio apprezzare questa ricerca storica.

Gabriele Formenti

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