la mascarade

Robert de Visee

Francesco Corbetta

LA MASCARADE

Rolf Lislevand, chitarra barocca, thiorba.

ECM new Series 2288 4811716

Francesco Corbetta e il suo allievo Robert de Visee: il mondo della chitarra del XVII secolo non sarebbe lo stesso senza di loro, soprattutto in Francia, dove Luigi XIV, il Re Sole, non nascondeva la sua predilezione per la musica, prendendo al suo servizio musicisti provenienti da mezza Europa, ma soprattutto dall’Italia (basti citare, per tutti, il toscano Lulli, presto divenuto Lully). De Visee divenne chitarrista di corte e il Re Sole dimostro’ di gradire particolarmente la sua musica e la sua abilità esecutiva al punto di ammetterlo alla camera da letto reale, perché allietasse le sue colazioni, oppure facendosi seguire nelle passeggiate quotidiane nei giardini di Versailles. Per parlare più propriamente del CD in esame, e’ interessante segnalare come la tecnologia digitale di registrazione abbia permesso di simulare le caratteristiche acustiche delle sale di Versailles così da consentire alla thiorba e alla chitarra barocca una sonorità di trecentocinquanta anni fa, il più possibile vicina (e mai provata fino ad ora) al climax originale. In poche parole, gli ingegneri del suono hanno cercato di riproporre l’acustica di una camera reale, con non più di una dozzina di spettatori, Re compreso, posti a breve ‘ distanza dallo strumento. Bisogna poi notare come i due strumenti producano sonorità assolutamente contrastanti. La chitarra del XVII secolo aveva un corpo molto più piccolo di quella moderna, con cinque paia di corde accordate all’unisono ed era sostanzialmente inadatta alla polifonia, ma aveva sorprendenti capacità di lavorare su ritmi e armonie, con un suono non ignoto alle nostre “orecchie moderne”, che si può allontanare dalle logiche compositive e sonore del tempo.

E dunque, con la sua chiarezza cristallina, la chitarra barocca si pone agli antipodi delle sonorita’ basse e scure della sua contemporanea thiorba: insieme, questi due strumenti sono in grado di creare quel “chiaroscuro sonoro” tanto apprezzato nell’eta’ barocca, anche come espressione teorica della tesi speculativa riguardante la tensione “magica” che si crea tra la luce e l’oscurita’, con tutti gli elementi filosofici e dottrinali che la Controriforma andrà a sistematizzare. Peraltro, thiorba e chitarra barocca vennero progressivamente abbandonate nella prima metà del XVIII secolo e dimenticate per più di duecento anni. La seconda metà del secolo scorso ne segna la rinascita, che trae origine nel nord Europa con la ripresa di importanti studi musicologici, di pari passo con la ricomparsa nelle Sale da concerto. Rolf Lislevand ne è uno degli artefici, proponendosi come interprete di valore assoluto della musica barocca per strumenti a corde pizzicate, che viene così portata al grande pubblico dopo un lungo e accurato lavoro di esegesi.

Per finire: i due autori, grandi ma probabilmente ancora più grandi con l’intensificarsi degli studi storici e filologici, l’interprete, come si diceva di assoluto valore e infine la qualità della registrazione, rendono questo CD assolutamente raccomandabile.

Angelo Formenti