i musici

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Concerti Romani

I Musici

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Ne sono passati di anni da quando, nel 1952, un gruppo di musicisiti decisero di dare vita a una piccola orchestra da camera (ancora non era di moda il nome “ensemble”, almeno in italia) che potesse dedicarsi a tempo pieno all’approfondimento e alla divulgazione della musica barocca italiana.

il resto è storia: prima incisione delle “4 stagioni” di Vivaldi, milioni di copie vendute in tutto il mondo.

Subito dopo i complessi barocchi italiani degli anni ottanta specializzati con strumenti originali e con un approccio filologico consapevole.

Oggi, i musicisti dell’originario complesso romano non ci sono più ma al loro posto troviamo una nuova generazione di strumentisti che – senza tralasciare le più recenti acquisizioni in fatto di prassi filologica – ha deciso di tenere vivo quell’approccio al repertorio barocco che tanta fortuna ha portato al gruppo. Sempre con strumenti moderni, ben inteso. Considerati oggi non più un limite ma anzi un motivo in più di interesse, almeno per chi scrive.

E l’ascolto non tradisce le attese. Questa antologia di concerti romani propone alcuni concerti grossi piuttosto noti. Con la sola eccezione di Pietro Castrucci (autore poco noto e poco frequentato oggi in discografia), il resto del cd presenta brani già  ampiamente incisi dai maggiori complessi barocchi oggi in attività: Concerti grossi di Corelli, Geminiani (trascrizioni dall’Op. 5 di Corelli), Giuseppe Valentini, Pietro Antonio Locatelli.

Ma stupefacente è la freschezza interpretativa di questi “nuovi” Musici di Roma. Strabiliante l’interpretazione moderna di questa musica. Un Cd che presenta qualche piccola sbavatura, certo, ma che rende ancora più bello e autentico questo viaggio nella Roma barocca.

Un viaggio da non perdere in attesa di prossime gustose novità (che già conosciamo ma che per il momento non possiamo ancora svelarvi).

Gabriele Formenti