Cover CDs Lalo - ES

Édouard Lalo-Arthur Coquard

“La Jacquerie”

Véronique Gens – Nora Gubisch – Charles Costronovo – Boris Pinkhasovich – Orchestre Philharmonique de Radio France – Chœur de Radio France – Patrick Davin

2 CD Ediciones Singulares ES 1023

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Cover CDs Hérold - ES

Louis-Ferdinand Hérold

“Le Pré aux clercs”

Marie-Ève Munger – Marie Lenormand – Jeanne Crousaud – Michael Spyres – Éric Huchet – Christian Helmer – Coro e Orquestra Gulbenkian – Paul McCreesh

2 CD Ediciones Singulares ES 1025  

Nell’interessantissima collana “Opéra français”, un’iniziativa del Palazzetto Bru Zane di Venezia, sono usciti recentemente altri due titoli, sempre in pregevoli e curatissimi libri-CD, le opere storiche La Jacquerie di Édouard Lalo (completata da Arthur Coquard) e Le Prè aux clercs di Louis-Ferdinand Hérold. Entrambi affrontano due momenti storici francesi altamente drammatici: il primo narra, in tinte fosche, la famosa insurrezione contadina avvenuta a metà del XIV secolo attraverso una storia d’amore, mentre il secondo ripercorre le tragiche lotte fraditrici che si scatenarono dopo la Notte di San Bartolomeo, nell’agosto del 1572, quando a Parigi la fazione cattolica decise di fare strage degli ugonotti.

È indubbio che l’opera di Lalo, dopo aver composto Fiesque (1868) e Le Roi d’Ys (1888), avrebbe dovuto rappresentare la sua consacrazione definitiva anche come operista, sulla scia di quell’entusiasmo che l’opera e la visione artistica wagneriane provocarono in Francia negli ultimissimi decenni dell’Ottocento. Da wagneriano convinto, infatti, Lalo volle riversare ne La Jacquerie il caratteristico linguaggio musicale del sommo compositore tedesco, anche se la morte improvvisa, avvenuta il 22 aprile 1892, gli permise di ultimare solo il primo atto. A quel punto, i familiari decisero di affidare il soggetto dell’opera e la sua partitura a un altro musicista, anch’egli fervente wagneriano, Arthur Coquard, il quale non fu da meno, in fatto di brillantezza, di forza di impatto, di utilizzo della massa orchestrale rispetto a Lalo.

Se il nome di Louis-Ferdinand Hérold viene oggigiorno ricordato maggiormente per il suo balletto La Fille Mal Gardée, in realtà al tempo in cui visse (nacque a Parigi nel 1791 e morì nella capitale francese nel 1833 a causa della tubercolosi di cui soffriva), godette di una fama legata al teatro d’opera e Le Prè aux clercs rappresenta proprio la sua ultima creazione operistica, visto che morì appena tre settimana dopo averla ultimata. Opera che all’epoca ebbe un clamoroso successo continuato per buona parte dell’Ottocento (non per nulla nel 1871 fu festeggiata la millesima rappresentazione parigina), Le Prè aux clercs rivaleggia per intensità e drammaticità con il capolavoro di Meyerbeer, Les Huguenots, di cui condivide lo stesso tema, contraddistinto da un acceso romanticismo sul quale l’autore seppe immettere le idee e le novità armoniche di Rossini.

Entrambe le registrazioni vantano un cast vocale di primissimo ordine (nell’opera di Lalo-Coquard spiccano le voci di Véronique Gens e di Boris Pinkhasovich, mentre in quella di Hérold primeggiano quelle di Marie-Ève Munger e di Marie Lenormand) così come la resa strumentale delle due compagini ottimamente dirette rispettivamente da Patrick Davin e da Paul McCreesh.

Andrea Bedetti