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F. MENDELSSOHN

VIOLIN CONCERTOS

LE EBRIDI

SINFONIA N. 5 “RIFORMA”

Schermata 2016-11-02 alle 16.07.41

Uno dei concerti per violino più famosi ed eseguiti del repertorio. E anche uno dei più incisi. Non teme il confronto la violinista tedesca Isabelle Faust, fra le più attive strumentiste oggi in circolazione.

Il nuovo disco proposto da Harmonia Mundi è sensazionale e apre sicuramente una nuova via all’approccio di un repertorio che, con il tempo, inevitabilmente è andato standardizzandosi. Merito degli strumenti originali qui utilizzati?

Sicuramente sì, anche se non è la sola ragione. Ascoltate ad esempio il secondo movimento del concerto. La Faust dispiega un suono flautato, totalmente privo di vibrato e il suo Stradivari “sleeping beauty” montato con corde di budello asseconda meravigliosamente le intenzioni di Isabelle. E’ un canto pieno di poesia. E poi il terzo movimento, dove per un attimo sembriamo tornati alle atmosfere del “Sogno di una notte di mezza estate”, con una danza di folletti, incessante e divertente.

Una prova assolutamente convincente che mette in risalto qualità tecniche non comuni e un approccio filologico raro oggi nelle nuove generazioni di violinisti. La Faust coniuga queste qualità e si mostra ideale violinista del XXI secolo, capace di abbattere i generi e le classificazioni: Bach, Franck, Mozart, Mendelssohn, Beethoven. Per ogni autore un approccio esecutivo-interpretativo, sia in ambito cameristico che concertistico.

Ma questo disco non sarebbe completo e forse nemmeno così bello e importante senza la presenza della Freiburber barockorchester diretta da Pablo Heras-Casado, che con questa novità discografica prosegue il progetto dedicato alle regsitrazioni delle grandi Sinfonie per Orchestra di Mendelssohn. Dopo il volume di qualche anno fa dedicato alle sinfonie n. 3 &4, è ora la volta della maestosa Sinfonia n. 5 detta anche “Riforma” (l’idea alla base della composizione, che porta dunque questo titolo, era di celebrare il terzo centenario della Confessione protestante di Augusta, che cadeva nel giugno 1830). E qui i Freiburger si confermano una delle più interessanti compagini orcherstrali con strumenti d’epoca in grado di affrontare questo repertorio.

Ci attendiamo ulteriori sviluppi interpretativi e nuove produzioni. Non vediamo l’ora di ampliare la nostra discoteca con queste riletture del grande repertorio, che risuonano, finalmente, in modo diverso.

Gabriele Formenti