naples 1725

 

Naples 1759

La Cicala baroque ensemble

Inês D’Avena, flauto dolce

Passacaille 1013

Il flauto dolce ha vissuto in questi ultimi anni un vero e proprio rinascimento, grazie a sempre più bravi e preparati interpreti e alle ricerche musicologiche che hanno permesso di riscoprire un repertorio che si credeva perduto.

Questa novità proposta da Passacaille è da questo punto di vista emblematica di quanto sopra detto: la giovane flautista brasiliana classe 1983 Inês D’Avena, specializzata nel repertorio napoletano per flauto dolce, ha riportato alla luce un manoscritto del 1759 totalmente dedicato al suo strumento.

Questa scoperta richiama alla mente quella fatta anni fa riguardo a un prezioso manoscritto napoletano del 1725 che aveva riportato alla luce i nomi completamente dimenticati di Mancini, Barbella, Sarri nonchè di alcuni concerto dello stesso Alessandro Scarlatti. Quella scoperta diede vita a una serie di registrazioni che dura ancora oggi.

Ecco, il manoscritto in questione, pur non presentandosi quantitativamente e forse neppure qualitativamente paragonabile a quello del 1725, è però altrettanto interessante e importante.

Prima di tutto per la data. Come ricoda bene la D’Avena, Telemann darà alle stampa la sua ultima raccolta per il flauto dolce nel 1740 e a partire dagli anni cinquanta del settecento, lo strumento vedrà sempre meno autori disposti a prestargli le dovute attenzioni.

Ecco dunque che la data del 1759 (Mozart aveva 3 anni) desta interesse, mostrando come Napoli fosse ancora una delle capitali musicali più prolifiche per il flauto dolce.

Molto bella dunque questa registrazione che ci fa conoscere più da vicino non solo una musica dimenticata (nel cd troviamo soprattutto le sonate di tale Pietro Pullj più una interessante composizione per solo cembalo attribuita da Francesco Durante dal titolo “le quattro stagioni del Anno, Sonata per Cembalo”), ma anche una giovane e preparata interprete che affianca all’attività concertistica e discografica anche quella scientifica di ricerca sulle fonti.

Un bellissimo disco.

Gabriele Formenti