VA-10

AA.VV

“Arda il mio core”

Pedro Pérez, controtenore

Vanitas Record

Quello del falsettista Pedro Pérez è un esordio appassionato. Il primo lavoro solista del giovane controtenore spagnolo, “Arda il mio core”, è una raccolta di diciannove tra madrigali ecantate del tardo Rinascimento e del primo Barocco, tutti a tema d’amore. La scelta è caduta su episodi celebri e meno, che tengono conto della rivoluzione introdotta dalla “nuova musica” del XVI secolo.

In scaletta imperano Juan Hidalgo e John Dowland, la cui bella vena malinconica tocca qui un apice quando evoca la forza dell’amore non contraccambiato, che spinge ad amare di più. Entrambi i compositori sono virtuosi musicisti, e comunicano le emozioni attraverso il rispettivo strumento, con cui hanno un intimo rapporto. Parimenti, Giovanni Felice Sances, autore e cantante, di cui è proposta “Non sia chi mi riprenda”, utilizza la voce e le sue sfumature per rendere meravigliosamente l’espressione degli affetti. Lo stile italiano è ancora presente nel disco, con il raffinato Tarquinio Merula (“Folle è ben che si crede”), poi con Giovanni Kapsberger, infine con Claudio Monteverdi, la cui “Pur ti miro” interpretata con il soprano Verónica Plata, chiude l’ascolto non appena si varca la soglia d’ingresso nella nuova epoca musicale.

C’è posto infine anche per parentesi strumentali, con gli accompagnatori Ignacio Portillo chitarra barocca, liuto e tiorba, Sara Águeda arpa e Andrés Alberto Gómez clavicembalo e virginale. Di Pérez si sottolineano le buone doti, tra cui tecnica e sensibilità, assieme alla spiccata dolcezza della voce. Un’ultima considerazione, avulsa dalla musica: che cosa simboleggia in copertina la pompa antincendio?

Paolo Popoli