Chiesa di San Bernardino alle monache

Domenica 23 Luglio, Milano

Festival MilanoArteMusica

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Milano capitale europea? Sì, se dopo Expo migliaia di turisti stranieri continuano a mettersi in cosa per vistare il Duomo e le altre bellezza di questa città e se in una calda domenica di fine luglio, con le strade deserte, ci troviamo nella splendida Chiesa di San Bernardino alle Monache, gremita, per uno degli appuntamenti musicali proposti da MilanoArteMusica.Festival Internazionale di Musica Antica che in 11 anni è riuscito ad imporsi quale uno dei maggiori festival musicali non solo italiani ma a livello europeo. Il Cartellone porta a Milano alcuni dei più importanti interpreti del barocco e – novità di quest’anno – alcune conferenze introducono i concerti. Domenica 23 Luglio abbiamo assistito a una di queste conferenze. Non potevamo mancare in quanto alle 18.30 lo specialista Renato Meucci, organologo di fama mondiale (studioso di storia degli strumenti musicali, insignito qualche anno fa del prestisioso premio “Curt Sachs” in riconoscenza delle sue numerose pubblicazioni e studi sull’argomento), docente di spessore sia all’Università degli Studi di Milano che in Conservatorio a Novara (dove sta per concludere sei anni di illuminata direzione in qualità di Direttore), proponeva un incontro dal titolo “la storia del clavicembalo”.

In poco meno di un’ora Meucci è riuscito a tratteggiare la storia di uno degli strumenti più affascinanti del panorama della musica antica, raccontando anedotti su construttori, sulle diverse tecniche di fabbricazione delle varie scuole (quella francese, quella tedesca e olandese, per finire con quella italiana), sul “transitorio d’attacco”, sulla collezione del compianto Prof. Tagliavini, sul repertorio. Insomma, una introduzione ideale per il concerto che avrebbe avuto luogo un’ora più tardi, che presentava al pubblico milanese un clavicembalo italiano di costruttore anonimo del 1639, da poco restaurato dal cembalaro Andrea Restelli.

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foto di: Gabriele Formenti. Cembalo anonimo italiano – 1639

Compito di far risuonare nuovamente questo meraviglioso esemplare è spettato a Luca Guglielmi, classe 1977, torinese, uno dei più interessanti tastieristi della sua generazione. In programma tutto Frescobaldi, con composizioni coeve all’anno di costrizione dello strumento: Toccate, ricercari, canzoni, passacaglie. Un incredibile universo sonoro ci ha riportato al seicento. Ci ha fatto riscoprire suoni che pensavamo perduti per sempre; ci ha stupito rammentandoci quanto un genio come J.S. Bach abbia attinto a piene mani a questo universo tastieristico (le toccate, i riercari, i contrappunti, le fughe). Un concerto che ha regalato davvero forti emozioni. Un viaggio nel tempo e nello spazio, in una calda domenica milanese di fine Luglio.

Gabriele Formenti

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