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“DRESDEN”

AA.VV.

Ensemble Zefiro

Arcana A438

5_stelle

Ascoltare un nuovo CD dell’ensemble Zefiro procura sempre un grande piacere. In questi ultimi anni Alfredo Bernardini e la sua “brigata” hanno sempre “cucinato” (se mi passate la metafora culinaria) gustosissimi programmi.

Non fa eccezione dunque questo disco Arcana dedicato a Dresda e alla corte di Augusto detto “il forte”, grazie al quale il livello musicale della città raggiunse livelli eccelsi tanto da richiamare in Sassonia più di un grande musicista. Dresda centro  del mondo musicale all’epoca? Probabilmente sì, in quanto più di altre città Dresda seppe esercitare un magnetismo particolare tanto sui musicisti francesi quanto su quelli italiani (Veracini, ad esempio, che fu anche konzertmeister dell’Orchestra, ma anche Vivaldi, il quale scriverà più di un brano per quella compagine). Rimandando al bel libretto incluso nel disco e firmato dallo stesso Bernardini per le questioni più prettamente storiche (note anche in lingua italiana, come da bella tradizione per Arcana), non ci rimane che parlare della musica. E qui danziamo, è proprio il caso di dire, con gli oboi di Alfredo Bernardini e Paolo Grazzi, con il fagotto di Alberto Grazzi e con un ricco continuo formato da Paolo Zuccheri (violone 8 piedi), Evangelina Mascardi (tiorba) e Anna Fontata (clavicembalo). Il disco ci propone una bella selezione di autori direttamente o indirettamente legati alla corte di Dresda: Johann Friedrich Fasch, Johann Joachim Quantz, Johann David Heinichen, Antonio Vivaldi, Georg Philipp Telemann, Arcangelo Califano (autore questo pochissimo noto e tutto da riscoprire) e Antonio Lotti.

E’ musica che rapisce per la sua bellezza, per il saper proporre uno stile che ha il sapore francese, italiano e tedesco. L’ideale compimento di quel superamente stesso dei vari stili musicali propugnato da Telemann e mai di fatto realizzatosi concretamente a livello generale, trova in queste musiche una concreta espressione particolare, che pone gli strumenti ad ancia doppia su un piedistallo. Se le sonate a 4 di Zelenka rappresentano il vertice di quell’espressione (come ben ricorda sempre Bernardini nel libretto – artefice fra le altre cose della più bella incisione di questi avveniristici lavori composti dal contrabbassista dell’Orchestra di Dresda), i brani contenuti in questa novità discografica arricchiscono la nostra percezione e ci trasportano in quell’ideale universo musicale concepito da Augusto il Forte, visionario “mecenate”, autentico ispiratore di una stagione musicale fra le più felici della storia della musica. Un disco immancabile per ogni appassionato. Il nostro disco del mese per questo Dicembre 2018!

Gabriele Formenti