26/08/2019

Bolzano Festival Bozen – Herbert Blomstedt e la Gustav Mahler Jugend Orchester

Teatro Comunale Bolzano 

4-e-mezzo

Secondo appuntamento con la Gustav Mahler Jugend Orchester,Herbert Blomstedt e Christian Gerhaher. In programma per questo secondo concerto i dieci Biblical Songs op.99 di Antonín Dvořáke la Sesta Sinfonia di Anton Bruckner. I dieci brani che compongono le Biblical Songs sono di assai rara esecuzione. I testi sono presi dai Salmi e la raccolta presenta un’insolita varietà espressiva: da momenti di angoscia dolorosa, alla meditazione tranquilla, alla gioia dell’esistenza umana. Originariamente per voce e pianoforte Dvořák provvede all’orchestrazione dei primi cinque mentre i successivi cinque furono orchestrati da VilemZemanek, poi da Jarmil Burghauser e anche da Jan Hanus.Nonostante il brano sia poco eseguito si capisce perfettamente che direttore e solista non è la prima volta che lo affrontano: esiste una splendida registrazione in rete di Gerhaher e Blomstedt con la Sinfonieorchester des Bayerischen Rundfunks. L’intesa tra i due è quindi ottima, entrambi sanno già cosa vuole l’altro e l’orchestra, alle prese con un repertorio che probabilmente non aveva mai sentito prima e quindi nemmeno eseguito, non può far altro che beneficiarne. L’attenzione che mette Blomstedtnell’accompagnare Gerhaher è mirabile, risultato di una concezione cameristica del fare musica con l’orchestra, che era un principio fondamentale anche di Claudio Abbado, fondatore della GMJO. Gerhaher dal canto suo è in splendida forma come abbiamo potuto sentire solo tre giorni prima con i Lieder di Mahler.

26-agosto

La seconda parte del concerto prevede la Sesta Sinfonia di Bruckner, probabilmente la meno eseguita dell’autore austriaco. A tratti questa pagina risulta meno magniloquente rispetto alle altre sinfonie e con numerosi ripensamenti e mutevoli momenti introspettivi. Per Blomstedt è la partitura perfetta dove può esprimersi al meglio con la sua sobrietà, evitando ogni forma di retorica e con naturalezza di fraseggio. L’orchestra, escludendo una breve ma chiara défaillance dei corni nel primo movimento, è protagonista di una esecuzione brillante e curata. I corni stessi si riscattano perfettamente in tutto il resto della sinfonia ed in particolare nel Trio dello Scherzo. Il tempestoso e contrappuntistico finale è davvero notevole per la trasparenza della conduzione delle voci e nell’equilibrio tra le sezioni dell’orchestra. Si giunge quindi al festoso ed esultante finale della sinfonia che Bruckner definiva “la più impertinente” tra quelle da lui composte. Grandissimo anche per questo concerto l’apprezzamento e l’entusiasmo del pubblico nonostante un programma, molto ben congegnato, ma con brani non molto noti al pubblico.

Luca di Giulio